A seguito dell’annuncio di Ursula von der Layern nel settembre 2022, sta prendendo forma l’Anno Europeo delle Competenze, grazie ad una proposta di risoluzione avanzata dalla Commissione al Parlamento e al Consiglio Europeo. Vediamo insieme di che cosa si tratta. La Commissione parte da alcuni assunti fondamentali:
Le grandi transizioni verde e digitale stanno rimodellando l’economia mondiale ed in particolare quella europea. Avere le giuste competenze permette alle persone di accedere o rimanere con successo nel mercato del lavoro
Un terzo delle aziende europee sta facendo fatica a trovare personale dotato di giuste competenze per le posizioni che vengono aperte. Sono oltre 28 i settori (dall’edilizia alla sanità passando per l’ingegneria e l’informatica) che chiedono un aumento della forza lavoro: tanto profili generici quanto profili altamente skillati.
Il cambiamento demografico ed in particolare il progressivo aumento della popolazione anziana sta riducendo lo stock di forza lavoro disponibile per le imprese
Solo il 37% degli adulti è destinatario ogni anno di corsi di aggiornamento e formazione
Per molte persone adulte in Europa, ed in particolare per coloro che svolgono lavori atipici o sono impiegati in piccole imprese o sono disoccupati o inattivi, le opportunità di formazione e lavoro sono spesso al di fuori delle proprie possibilità
In Europa 4 persone adulte su 10 ed un terzo della forza lavoro non possiedono le necessarie competenze digitali per poter lavorare
In generale vi è una scarsa partecipazione femminile alla forza lavoro relativa alle professioni STEM
L’attuale forza lavoro europea è insufficiente a soddisfare l’attuale e la futura richiesta di lavoro da parte delle imprese
A fronte di tutto questo è opportuno ricordare che il primo principio del Pilastro Europeo dei Diritti Sociali afferma che ogni individuo ha il diritto ad una educazione di qualità ed inclusiva e ha diritto alla formazione continua (lungo tutto l’arco della vita) che gli consenta di mantenere ed acquisire competenze per affrontare con successo le transizioni nel mercato del lavoro. L’articolo 14 della Carta Fondamentale dei Diritti dell’Unione Europea afferma che ognuno ha il diritto all’educazione/formazione e di accedere a percorsi di aggiornamento e formazione continua.
E’ in questo contesto economico/sociale e normativo di riferimento che il 2023 sarà ridenominato Anno Europeo delle Competenze, con l’obiettivo di promuovere tutte le azioni di reskilling ed upskilling delle persone e della forza lavoro, potenziando quindi la competitività delle imprese europee (in particolar modo le PMI), realizzando in pieno il potenziale delle transizioni verde e digitale con un approccio socialmente equo, inclusivo e giusto. L’obiettivo quindi è di innalzare il livello delle competenze della forza lavoro europea per rispondere anche alla mancanza di personale nelle aziende e migliorare la vita dei singoli. Quattro gli obiettivi specifici di questa nuova iniziativa europea:
Promuovere investimenti efficaci ed inclusivi nel campo della formazione e dell’upskilling della forza lavoro presente e futura e supportare le persone nelle transizioni lavorative in modo che possano trarre beneficio dalle grandi trasformazioni/transizioni in essere
Sottolineare l’importanza delle competenze, grazie ad una stretta collaborazione di tipo pubblico privato che coinvolga anche le parti sociali, i servizi per il lavoro, le agenzie formative, le scuole e naturalmente tutti i livelli di governo, da quello locale a quello nazionale
Supportare il matching tra le aspirazioni delle persone e le necessità del mondo del lavoro e dell’impresa, potenziando l’incrocio domanda e offerta in particolar modo in quei settori che necessitano di maggiore forza lavoro. Particolare attenzione sarà rivolta a donne e NEET
Attrarre persone da nazioni terze aventi le necessarie competenze per lavorare in Europa, promuovendo la mobilità virtuosa e sistemi internazionali di riconoscimento di crediti e competenze.
Le azioni specifiche che l’Europa si propone di promuovere sono le seguenti:
Conferenze e forum per promuovere il dibattito a tutti i livelli sul ruolo e l’importanza delle politiche a favore delle competenze e della loro crescita nella società
Gruppi di lavoro, meeting tecnici ed eventi per promuovere la discussione ed il mutuo apprendimento per diffondere buone pratiche, linee guida, casi di successo
Iniziative che si rivolgano, tra gli altri, a individui, aziende, camere di commercio, filiere, sindacati, autorità pubbliche, agenzie formative per promuovere la realizzazione di opportunità di upskilling e reskilling
Campagne di sensibilizzazione e informazione a livello europeo
Promuovere l’utilizzo di strumenti automatici per il riconoscimento e la messa in trasparenza delle competenze gia’ acquisite o dei gap di competenze
Promuovere strumenti per una maggiore messa in trasparenza di qualifiche e competenze acquisite, con particolare riferimento anche a sistemi di qualifica esterni rispetto all’Unione
Promuovere programmi, fondi, progetti, azioni e reti di rilevanza pubblica che si occupano di progettazione, realizzazione e disseminazione nel campo della formazione continua e delle transizioni lavorative.
Per quanto concerne le fonti di finanziamento delle iniziative la proposta della Commissione Europea richiama le risorse a disposizione di Fondo Sociale Europeo Plus, del Recovery and Resilience Facility, del programma Digital Europe, di Horizon Europe, di Erasmus Plus.