1) Quali sono gli ingredienti che determinano il successo di una serie?
Molto difficile, e allo stesso tempo molto facile a dirsi: i personaggi. Una buona trama diventa spesso secondaria rispetto a una costruzione tridimensionale in sceneggiatura, ma in realtà trama (o, meglio, intreccio) e dialoghi sono inscindibili. Una buona trama porterà spesso, sulle spalle, buoni personaggi e viceversa. È l’arco di trasformazione a contare, così come il punto di vista tematico ossia quello che si sta cercando di mostrare e di dire. Inoltre, l’intelligibilità è estremamente rilevante. Una serie può essere geniale, ma se non mi porta per mano, se non mi aiuta a comprendere cosa sta succedendo, purtroppo non riuscirò ad apprezzarla.
2) Perché un festival delle serie tv?
Siamo oggi l’unico festival in Italia esclusivamente dedicato alla serialità televisiva. Siamo nati nel 2018 quando mettere sotto lo stesso tetto broadcaster esplicitamente in competizione come Netflix e Prime Video era considerato assurdo. Invece è andata molto bene. Ma quello che ci interessa non è costruire un momento di “passerella”, quanto un momento di comunità. A FeST quello che ci piace davvero è raccontare come le serie tv interpretino la realtà e possano occasionalmente contribuire a modificarla toccando le coscienze attraverso la rappresentazione.
3) Quali saranno gli appuntamenti piu’ importanti della kermesse?
Per questo dovremo attendere la conferenza stampa! Al momento non posso svelare nulla, ma avremo un momento internazionale legato alla musica molto importante e un secondo momento internazionale, più letterario, nel quale si discuterà di un archetipo fondamentale per il nostro “Reframing Nature”, lo slogan di quest’anno. Un’altra cosa che davvero amiamo, infatti, è ricordare che le serie tv non esistono in un vuoto e si ibridano a campi artistici adiacenti.
4) Quest’anno avete scelto di valorizzare anche le offerte formative legate alla serialità. In che modo? Per quale motivo?
Perché obiettivo di FeST è sempre parlare di rappresentazione, e non è possibile pensare a una rappresentazione plurale se non vi è pluralità nella formazione. Oggi ci chiediamo ancora come mai molte serie con protagoniste donne non abbiano nemmeno una donna nella writers’ room; e se ci chiediamo come mai, arriviamo spesso alla consapevolezza di numeri potenzialmente più bassi di enrolling nelle scuole che preparano all’audiovisivo. Dico “donne” ma potrei parlare di persone italiane di seconda generazione, persone grasse, non binary, o con disabilità. Se non ti vedi, non esisti: a oggi c’è un’unica serie tv al mondo che abbia per protagonista e sia scritta da una donna con disabilità. Quest’anno ne parleremo a FeST con le dirette interessate (e, sì, questa è un’anticipazione!).
5) L’Alta Scuola per la Serialità Cinetelevisiva punta sulla formazione di sceneggiatori, produttori creativi e showrunner. Qual è il ruolo di queste figure professionali nelle serie tv e web?
La sceneggiatura sono le ali di ogni storia audiovisiva: se non vola, nulla vola. Scrivere con attenzione anche alla meravigliosa responsabilità di raccontare una storia è il fondamento di una serialità accogliente, nella quale ciascuna persona possa ri-conoscersi e conoscersi. La produzione è fondamentale perché una casa di produzione ha spesso un suo asse valoriale, ma anche un’identità, una cifra. Per immaginare di occuparsi di produzione bisogna capire cosa si desidera mostrare e cosa si ama, operazione in realtà molto più complicata di quel che sembra. Lo showrunning in Italia è ancora un po’ una chimera, sebbene vi siano figure come Ludovico Bessegato, Donatella Diamanti o Niccolò Ammaniti che si avvicinano molto alla descrizione. Lo showrunning è molto diverso dalla sceneggiatura, ma anche dalla produzione: richiede professionalizzazione su entrambe le aree perché sostanzialmente è consapevole di come creatività ed economia siano legate. In una buona serie il denaro è al servizio della creatività, e anche se molto spesso accade il contrario, io personalmente ritengo sia piuttosto facile distinguere uno show urgente da uno show nato per altre ragioni.