Formazione: quattro richieste al nuovo Governo

di Paolo Giacon | Direttore
paologiacon@ecipalombardia.it 
A giorni si insedierà il nuovo Governo del nostro Paese, a seguito delle elezioni politiche del settembre 2022. Sono diverse ed urgenti le emergenze che in in primis il presidente del consiglio e in seconda battuta, i nuovi ministri si troveranno ad affrontare. Alcune riguardano anche il mondo della formazione professionale. Queste le nostre richieste al nuovo esecutivo:
  1. SBLOCCARE LA FAD AL 100%. La pandemia Covid ha rivoluzionato il mondo della formazione facendo ormai diventare la FAD (formazione a distanza) sincrona una (comoda) abitudine. In molte regioni italiane, una volta terminato il periodo di emergenza nazionale, è stato fatto un passo indietro. Oggi ci sono corsi da piu’ di 150 ore che richiedono la presenza dei partecipanti, in altri casi le Regioni consentono di utilizzare la FAD per appena il 30, il 40 o il 50% del monte ore dei corsi. Sarebbe opportuno un provvedimento nazionale che consenta agli enti di erogare la formazione al 100% in FAD, ad esclusione della parte pratica o laboratoriale dei corsi. Inutile soffermarsi sui benefici della FAD dal punto di vista del contenimento dei costi e dei tempi e del possibile impatto positivo anche sotto il profilo ambientale.
  2. SBLOCCARE IL FONDO NUOVE COMPETENZE. Da mesi attendiamo il nuovo bando che dovrebbe offrire alle imprese oltre un miliardo di euro per sostenere la formazione continua. Da troppo tempo i decreti attendono nei cassetti dei ministeri. Sia emanato subito il nuovo bando per dare la possibilità alle aziende di investire in formazione. Il 2023 sarà l’anno europeo delle competenze. Lo ha annunciato recentemente il presidente della commissione europea Ursula von der Layen durante l’ultimo discorso sullo stato dell’Unione. L’Italia dia un segno tangibile di adesione a questa importante scadenza comunitaria sbloccando i fondi nazionali per la formazione continua
  3. SBLOCCARE IL CREDITO D’IMPOSTA PER LA FORMAZIONE 4.0. Anche in questo caso siamo in attesa di decreti che dovevano essere emanati entro luglio 2022. Il risultato è che le aziende non possono pienamente usufruire dei crediti di imposta per la formazione 4.0. Il nuovo ministro dello sviluppo economico sblocchi il prima possibile questo dossier. Le aziende hanno bisogno di percorsi formativi per accompagnare la transizione digitale con particolare riferimento alle nuove tecnologie abilitanti 4.0.
  4. UN FONDO STRAORDINARIO PER LA FORMAZIONE SULLA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LUOGO DI LAVORO. In occasione della prossima legge di bilancio potrebbe essere utile dotare i fondi interprofessionali di uno stock di risorse straordinarie per un piano almeno biennale atto ad incentivare la formazione obbligatoria e facoltativa sulla sicurezza e la salute sul luogo di lavoro. Purtroppo la cronaca di questi ultimi mesi ci ha presentato troppi casi di infortuni e morti sul lavoro. Riteniamo che sia necessario uno sforzo straordinario, anche da parte del Governo per interrompere la piaga degli infortuni, anche fatali, sul luogo di lavoro.