L’intervista a Franco Bocca Gelsi
docente e membro del Comitato Scientifico dell’ASSC

La serialità è un settore in espansione che ha bisogno di professionalità specifiche, per non cadere nella solita trappola delle posizioni dì rendita che indeboliscono il settore e il prodotto

Come è nata l’idea di una scuola per i professionisti creativi che vogliono operare nel mondo delle serie tv e streaming?

Sono un gran fruitore di serie, oltre che amante del cinema, e soprattutto amo gli intrecci, i personaggi e le strutture pop, dove per pop intendo popolare nell’accezione ultima di Umberto Eco, che insieme ad altri intellettuali come Mc Luan e Barthes, cercò un superamento di quell’atteggiamento pseudo aristocratico da parte della cultura “alta” nei confronti dei prodotti minori, a cadenza “seriale”. Trovo che dagli anni 2.000 sia iniziato un processo di integrazione della scrittura dentro il prodotto, pensato per l’utilizzo televisivo commerciale, atto a dare qualità a questa tipologia, tant’è che se prima gli attori di livello si rifiutavano di partecipare a serie per un uso televisivo, oggi fanno a gara per avere una serie tailor made.
Oggi una serie si gira come un film, ovviamente laddove venga compresa e accolta questa necessità di una scrittura adeguata ad un prodotto che non è più ne televisivo ne minore.
Purtroppo negli ultimi anni l’integrazione in alcuni contesti di cattiva televisione, quindi non cinema ma qui si aprirebbe un discorso troppo ampio sulle policy industriali errate negli ultimi anni, con la necessità di soddisfare un ampio pubblico stanno portando il settore a creare troppo velocemente prodotti mediocri, soprattutto in certi paesi tra cui l’Italia stessa, laddove manca una vera capacità di rinnovamento delle figure apicali del settore.
È qui che il mio pensiero ha incrociato quello di Cinzia Masòtina prima, e di Giovanni Robbiano dopo, ossia la percezione dell’assoluta necessità di formare queste figure.
Con Cinzia condivido un lungo percorso sulla figura dell’autore e sulla necessità di alzare l’asticella della scrittura, con Giovanni un lungo percorso di incroci ai principali mercati internazionali, che ci ha portati a frequentare European Film Academy e i principali centri di formazione finanziati da Europa Creativa. Da questo incontro tra tre persone, impegnate a diversi livelli ma con la stessa passione nella produzione e nella scrittura di livello, è nata l’idea di soddisfare questa necessità strategica per il settore di creare un’Alta scuola di formazione su queste figure centrali nel processo produttivo seriale, ossia scrittore di lunga Serialità, showrunner e producer creativo.
È una sfida che vogliamo vincere.

Quali sono i punti di forza dell’Alta Scuola?

Da una parte i docenti direi, sono tutti professionisti e portano un punto di vista aggiornato sui processi creativi e produttivi in diretta. Poi la struttura, è modulata sulle esperienze di alta formazione di tipo europeo, bilancia parte creativa e produttiva fornendo strumenti utili ad entrambi i processi che aprono alla conoscenza del mercato e delle tendenze in ambito scritturale e analitico.

Quale il bilancio del primo ciclo formativo?

A mio parere ottimo, molti stanno lavorando insieme, si sono creati rapporti, questa è la parte networking che amplia l’offerta formativa come nessun altro tipo di corso; i docenti sono professionisti che lavorano nell’industria, e possono diventare ponti verso un mondo che troppo spesso  resta chiuso nei suoi confini.

Cosa sono i Laboratori per lo Sviluppo di progetti di serialità?

Opportunità di lavorare a stretto giro su storie che potrebbero diventare reali, attraverso un lavoro di gruppo personalizzato sui progetti selezionati.
Oltre all’opportunità di conoscere le stelle della serialità internazionale e ascoltare case history di progetti italiani.
Un percorso intensivo su tre week end ma completo.

L’Alta Scuola per la Serialità Cinetelevisiva è promossa da CNA Cinema ed Audiovisivo Lombardia, di cui sei presidente. Che tipo di associazione è? Che cosa vi proponete?

L’associazione svolge tre tipi di azione.
1) Lobby verso le istituzioni e il mercato
2) Analisi e networking attraverso incontri e seminari
3) Servizi, tra cui la formazione.
CNA cinema e audiovisivo Milano Lombardia ha scelto di iniziare dalla serialità perché riteniamo sia un settore in espansione che ha bisogno di professionalità specifiche, per non cadere nella solita trappola delle posizioni dì rendita che indeboliscono il settore e il prodotto.
Inoltre crediamo che Milano e la Lombardia abbiano qualcosa da dire sia a livello creativo che produttivo, e abbiano voglia di imparare ed essere protagonisti.